Lei, prese la borsa e la riempì
di fagiolini, zucchini, pomodori
pensò anche alle pesche, con ancora
attaccate le foglie.
E disse, sarà contento.
Spostò il cane, le galline e la capretta
e pensò, domani sarà bene che vada, con
questa mia sciatica che non mi dà tregua
Guardò la nebbiolina del mattino, salire
come una foglia tenera che nasce
studiò la curva della collina e vide
la solita parte di vigna ma come vestita
a festa da grappoli e foglie
Fra poco avrebbe tirato su l’acqua dal pozzo,
con la carrucola cigolante
il pane stava a lievitare
pazienza che bisognava andare fin nel paese
per quelle quattro pastiglie del medico
Non sapeva se facevano male o poi bene,
solo le sembrava un ritrovo di casa
quel pacchetto, sul tavolo, da prender fisso
ogni sera, ora che Remigio se n’andava in taverna
con gli amici, a far girare la tuma nel bicchiere