I mangiatori di patate( in memoria di Van Gogh)
Caro Van, scusa se ti scrivo di getto
Senza ripensarci sette anni come facevi
Tu,per prepararti.
Dicevi che per cogliere il volo del corvo di getto
Dovevi studiarlo per molto tempo.
Caro Van, mi spiace- di non sapere nemmeno
Fare un misero schizzo accettabile
Pero’ ho capito quanta vita riuscivi
A inseguire sulla tela
Quanti voli facevi,da corvo,sugli uomini.
Sei riuscito a inventare sogni in piu’ per noi
Poveri di fantasia, a darci cattedrali e cieli stellati,
e pure la sedia su cui arrampicarci.
Ti sei tagliato un orecchio dicono,per la follia
Me,mi sembra fosse per altro
Forse, non ti veniva piu’ il battere d’ali del corvo
Nel campo di grano
Forse, non ti veniva piu’
Un parlarti d’intorno.
Forse non ti capacitavi
D’essere il solo, in quel tempo
A sapere il sapore del grano.
Noi, poveri mangiatori di patate,
non abbiamo risorse di spirito,
sufficienti.
Solo una donna, a volte, ci salva