Racconti da un corso di Italiano per stranieri 2) Il corpo parla


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Racconti da un corso di Italiano per stranieri

2) Il corpo parla

Un linguaggio che abbiamo in comune, io e i miei allievi, è quello che si serve della vista. E non ha bisogno di parole.
Quando entrano, se posso, io stringo loro la mano.
Guardo la faccia che hanno quel giorno, sapendo che il mio modo di guardarli, cambierà
Me ne sono accorto l’anno scorso, quando avevo cinquanta persone nuove, provenienti dall’Africa,
e mi disperavo perchè non riuscivo a unire nome e persona.
Poi erano arrivate altre cinquanta persone nuove dal Bangladesh, e anche qui sonorità, nomi e colori diversi.
Non capivo che dovevo solo aspettare che si sviluppasse la fotografia. Nella quotidianità delle classi, quei corpi sono diventati degli amici con una personalità inconfondibile.
Quei volti neri poco a poco hanno generato tanti amici, tra cui l’amico Boubacar che arriva in bicletta, e siccome balbetta, facciamo parlare anche la sua bicicletta, che un giorno ha avuto un brutto incidente,e Boubacar ha dovuto andare al pronto soccorso insieme all’automobilista italiano che l’aveva investito.
Da quel giorno la sua bicicletta non ha più voluto venire a scuola, e Boubacar arrivava col pullman
( continua)

Lino Di Gianni

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