Il buio delle foglie (lino di gianni)
Ho girato le strade, nella notte
in quel punto in cui tutti cedono al sonno,
con l’alba che pulsa e le macchine che si fermano
e tornano a risuonare nei silenzi
gli zoccoli dei cavalli, prima che cementassero
strade, mettendo catrame sulle coscienze
Ho guardato le case di città, gabbie di conigli
senza erba, cortili senza bambini
un altro giorno di luce livida e reticente
nutrirà le piccole bocche da tenere in mano:
quelle scatolette che guardiamo sempre
ci hanno mangiato il mare, la terra
e non fanno più scorrere le nuvole
Sono stato in fila, agli ospedali
sul bordo del primo albeggiare
tra i residui di vita, anziani e rassegnati
a rispettare l’ordine di arrivo, a prendere farmaci
a ripetere esami che parlano del mal di vivere,
del triste mangiare da supermercato, della perdita
di diritti, dovendo fare una visita privata per poter
essere ricoverato
Io che scrivevo poesie brevi, per
cercare di cogliere l’attimo del fiore che sboccia,
per scoprire il lato in cui il sole fa germogliare
una foglia, nuova
mi scopro ad inseguire sempre più le mille parole
per tirarmi attorno le coperte della notte
mentre taccio, sto fermo, cammino
con le labbra a silenzio, come se fossi diventato
io, l’attesa del giorno
24/8/2016