Ballare su due piedi,
come per il freddo,
con sorrisi incerti
soffiarsi il naso,
espirando gli spettri,
guardando di traverso
negare sotto tortura
di leggere poesie,
al massimo istruzioni
per assetti di volo
consumare le pagine
di un esile quaderno,
per scrivere solo i
ricordi casuali
misurare gli spazi,
quando dormiamo insieme,
per dire, sai, stavolta
il mio mare,andava fino a lì
sono tutti gli esercizi mattutini,
in luogo di piccole preghiere laiche,
come se avessi speranze sorrisi e freddi
in abbandonza,
nel mio parco ecologico personale,
un orto seminato a sogni, interdizioni
disappunti e incoraggiamenti,
al lume di poche, esili
bastanti candele di amicizie
(lino di gianni) 28 marzo 2014