Salvagioie


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in fondo, fuori pietra
dentro scintillìo di quarzi

un segnale appena
la tenda che si muove
il lieve accenno di libeccio

la ragazza studia
mentre il cerbiatto attende
l’apertura della caccia
questi cacciatori della domenica
con le doppiette in casa
che sparano a tenerezze in volo
selvaggi obnubilati con la scusa
della tradizione familiare

non voglio parlare non voglio
chiodi piantati nelle rose
anèlo la semplicità di un pane
unito al respiro cafratto
a diaframma pieno
di un libro di cammino

come piccoli ossi
di cane rabbiosi
loro indugiano, noi ci attardiamo
a difendere ragioni
che sono già polvere, già rumore di fondo

io apro il mio portafoglio tibetano
a forma di piede
d’un rosso antico come
il sentimento che si rinnova
che rinomina il mondo
come lo sguardo di un veggente
minore, distratto, stupito
e netto il mio sguardo
con la pelle rossa
come fosse una lacrima
l’ultima,
a preghiera

27/09/ 2012 lino di gianni

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5 risposte a Salvagioie

  1. Lam ha detto:

    A parte “l’anèlo” e a parte l’ultima “a preghiera” (imprecare, imprecare!) mi piace.
    F.to Fans club che ti legge anche in vacanza grazie a ‘ste macchinette magiche che ti fanno tenere il mondo in tasca, o almeno ti fan credere che così sia, quando invece non si hanno che briciole degli ultimi panini 🙂

  2. linodigianni ha detto:

    le macchinette magiche son belle, ma poi ti mangiano anche le briciole degli ultimi panini..
    Bello avere un Fans club costituito da un’unica persona che , attraverso il satellite, segue le mie scritture e soprattutto le commenta

  3. Lam ha detto:

    Comprendo che ammettere un Fans club composto da più persone possa causare “ansia da prestazione”, ma ammettere il comprensibile non equivale ad accettare il vero 🙂

  4. linodigianni ha detto:

    non riusciro mai a rispondere, odio i giochi di parole logici:-(

  5. Lam ha detto:

    ah ah, lo sappiamo, è la piccola vendetta che si prende l’invidia di non saper produrre tanto 🙂

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