Pasquale tiene una virtù
non deve compiacere a nessuno
E’ analfabeta, ha sessant’anni
portati come fossero ottantantrè
vende il formaggio delle sue capre.
Quando dico qualcosa non sempre risponde.
A volte guarda in fondo al prato
caccia le mosche che lo assediano
pare spostare un poco il cielo
cercare qualcosa
Del televisore vecchio,
ha fatto gabbia di conigli
degli incartamenti necessari
foglietti per la baracca che chiama ritirata
Ha gli occhi vivi la barba bianca
la mattina è vispo con dei rimasugli
d’uovo ai lati della bocca.
Mangia pane e cicoria
e intreccia un cestino
coi rami di un salice piangente
convinto di contenere
con i silenzi che verranno
le lacrime necessarie
per stare a questo mondo
Pasquale esce ed entra dal sonno
durante il giorno
come se stendesse a coltello
la polpa di quell’olio
che ha piantato da giovane
coi raccolti scarsi e quelli buoni
sapendo che da soli
nemmeno una oliva
si trattiene
29/4/2013 lino di gianni