Appartengo alla generazione
che guardando verso il cielo
tentò l’assalto aggiungendo
scale finchè si accorse
che mancavano scalini
che la direzione era sbagliata
e che nel tragitto
ognuno era andato
altrove
Come a tutti noi
non mi è mai piaciuto
appartenere a una generazione
ho sempre pensato che il singolo
facesse la differenza
ecco perché in ogni movimento
la direzione era sempre
ondivaga e dissennata
Dalle riunioni interminabili
e assemblee (sempre decisive!) mi è rimasto
qualche amico importante e un certo
gusto per coltivare i campi
cercar poesia e insegnare a leggere
dei segni in aria
Per il resto ci trasmettiamo
focherelli allegri
passandoceli di mano in mano
come conoscessimo noi soli
il segreto
anche se nottetempo
abbiamo dimenticato
quale fosse
21/04/2013 Lino Di Gianni
forse valorizzando giustamente il singolo, la generazione può dirsi tale
un caro saluto Lino
grazie Massimo, forse è così..