come delle foglie normali
ma che hanno girato il lato
oscuro verso il sole
a dire, ecco ci siamo anche noi
nel gioco perverso dei poteri
forti siamo quelli della minestra
e pasta e fagioli
nel gioco onnipresente di chi piazza
i figli nelle compiacenti multinazionali
noi ci preoccupiamo che studino
che imparino cose utili a che circoli
una linfa solidale tra loro e gli altri
tra erbe, arbusti e siepi
la lotta ingenua della crescita dei
fiorellini, non è scontata
dobbiamo batterci, proteggerla
accompagnarla producendo olio buono
vino sano e fragole senza additivi
ci sono le luci ci sono le ombre
e le pause, gli incidenti e le malattie
ci sono le attese belle, da brividi
e le attese paurose, da incubo
abbiamo visto una bella pianta in boccio
nel sentiero lungo il lago
e abbiamo detto: chissà come
sarà bella.
e questo è tanto.
ostinati, caparbi, rifuggendo l’arroganza
di chi non ha mai bisogno di contare quanti
soldi ha, per paura di non arrivare
a fine mese
8 aprile 2013 lino di gianni