Le bolle di sapone
hanno dentro una sfera di vetro
e non scoppiano più
ci mettiamo il dito
e si posano sopra
rotolano e attendono
Dentro le bolle
i mondi capovolti
sostuiscono al mare
i cieli di ogni giorno
così non resta che camminare
in attesa di un’altra riva
Il mondo nelle bolle
ha il tempo dei respiri
ora sale ora è fuori
come se dovessimo guardare
la collina che viene dopo
e nei palazzi s’accendono lucciole
che non si trovano più nei boschi
Le bolle quando si incrociano
attendono attaccate
e sembra che una più grossa
sian diventate
si sentono delle voci si vedono i gesti
ma è come se fossero lontano
disperse in un altrove
A volte capitano ripiene di fotografie
a volte nelle bolle ci sono le vecchie zie
qualche volta la pasta della nonna
una volta capitò anche la brioche che
ti comprava sempre mamma
Una volta ne ho costruita una
con l’acqua e con il sapone
e con le parole per stare in aria
ho costruito mille spaghi
da sollevarci
nel caso tutto pesi come gli affanni
la leggerezza dei cieli rifratti
La porosità dell’aria che l’attraversa
Solo la notte non so dove tenerla
se inghiottirla, girarla
o metterla in culla
Madre, le dico
non smettere di trattenerla
6 gennaio 2013 lino di gianni