quando vide il mare
si spogliò
per scoprire il suo
animo contadino
di conduttore di capre
per sentieri
di spremitore di vigne
di collina
di piantatore di patate
nel retro della casa
di cercatore di pepite
nella cenere del camino
si tolse per prima
la camicia delle parole
fece dei gesti se li dimenticò
pronunciò parole
in una lingua dimenticata
pensò ai dolci che non avrebbe mangiato
fatti col vino cotto, con la neve
e col pianto
guardò tre volte ciò che c’era
intorno ai cespugli si
stupì che crescessero così
vicino al mare
pensò alle ragazze che avevano
smesso di far l’amore
alle zampe incerte dei puledri
al primo nascimento
e si chiese chi avesse ragione
nel dire verde il colore dei
suoi occhi o azzurro il colore
del suo guardare
prese il cesto delle cose buone
che non poteva più mangiare
ne ricordò l’odore
come quando con la sua bella
sapeva dove finiva il largo
e dove le correnti
e finanche dove avrebbero
trovato il polpo, in attesa
dei loro affanni
fece qualche gesto, scrisse qualche cosa
piegò un ginocchio
forse si voltò un po’
pensò ho capito
perché gli uccelli
non hanno scelto
il passo del lupo o gli sbuffi
del primo affiorar del tonno
hanno bisogno di veder i fiori
nascere e farsi mare
noi capre
noi uva
noi patate
è loro il sorriso sfuggito
ai dei che ci
inventammo
in data 23 dicembre 2012 dedicata agli amici, i tanti e i pochi. (Buoni Giorni)
Lino Di Gianni
Buoni giorni a te, caro Lino.
Grazie molte, anche a te..buone cose
poche certezze, una, qui
un abbraccio
due, te che leggi, perchè scrivi…ricambio l’abbraccio
buoni giorni con inchino, M. 🙂
buone scritture senza macchine, L:-)
grazie a Teréz che conduce “per mano” in luoghi sempre accoglienti e da nostalgiàre…
Buon Natale con bisous…
grazie a te che segui la mano di Terez, benvenuta e buoni giorni
molto bella, buone feste
grazie molte, buone feste anche a te