a bocca aperta
sotto il lenzuolo dell’alba
tra gli alberi irrigiditi
le luci incerte e ondivaghe
mi sposto
maggiolino d’altura
con zampette inservibili
memoria senza più spazi
strofino il naso
lucido gli occhi
inghiotto
la luccicanza del nuovo
stordisce la testa riluttante
avevo infilato il buio
ritrovo i piedi spuntati a giorno
questa sobria età che s’avvede
dei passi come leggendo
il bugiardino dei medicinali
eppure inghiotte cascami di
depistamenti
vogliamo solo più cercare
l’essenzialità dell’olio
a frantoio
e la polpa tutta
farsi noi
14/ 11/ 2012 lino di gianni
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