Nell’albero un lago
a gracidare di rane
un fumo nell’angolo
a segnare di polvere
l’ombra della montagna
e l’orologio segna il tempo
sogno larice o d’abete
acqua bagna e
non ritorna più
il passo cancella il dubbio
i rossi appaiono ferite
foglie di frescura
nei tuoi scarponi fiori
terra di violette
e passeur delle terre
d’altura
e l’orologio manca il tempo
segna terra e confine
paese passa e non ritorna
più
al tavolo occupato
tre uomini una donna
e l’invitato
un giro di carte
un nome mai pronunciato
e l’orologio finisce il battito
rimane memoria come sai tu
e l’uomo naviga e
non torna
20-10-2012 lino di gianni
il tempo avanza, ma nulla è d’avanzo!!! Beh… forse certi nomi sono d’avanzo e, per ciò, non pronunziati! Molto intensa.
grazie Angeles, ma penso che questa poesia sia riuscita brutta