Dentro una pietra
cava all’interno (ricorda la mia data)
con cristalli quarzite
luminescenti e stolidi
lei ritrovava
i giri dell’antico pesce rosso( dove scarafaggi)
nella stanza opaca
dalle strette pareti
aspettava, quando caddero
le torri
aspettava,quando apparvero
i corvi
annuiva al dottore degli occhi
che vedeva tutti i riflessi del mondo
negli sguardi sbagliati( occhi rossi dolenti)
interdetta suonò fino
a struggere un braccio
spettatore esigente (la perfezione negata)
impassibile inteprete di musiche altrui.
Tutta la vita, la ragazza, la donna
fu muta, vestita di organza, ma solo
nel residuo di sogno(una vita altrove)
il resto del tempo mendicava, di cucire
di pulire, di assistere anziani.
Da vecchia fu libera, rifiutò
seduzione e parole(ma non muta)e costruì
gli aquiloni più belli
involati nottetempo(insieme ai suoi cari)
Sola, si cancellò dai ricordi.
7-10-2012 lino di gianni