Tra tutti gli occhi che seguirono
e i fermati amori
da alberi
riposte foglie a seccare
quel certo vento che
si sfalda
è come, si disse,
la prima volta di una
cascata, che scopri l’acqua
il posto e la possanza
e per reazione pensi
alla stolida mossa
della margherita
che si stringe al mazzo
il velluto
nello scuro della stanza
è solo un ricordo
che sfida la mano a ripensare
come se potesse generare
una marcia, intrepida,
di tutte le formiche assolte
dalle guerre del vicinato
eppure distinguo i fuochi
che si accendono tra le parole
e le vele che mi spingono
imbelli
come se non credessi
al soffio tuo
incauto
testardo
8-9-2012 lino di gianni