Ventiquattro uccelli
Sul letto mio
Diroccato
Tenevo
Un po’ discinto
E un poco
sciroccato
Affabulai veemente
Sul bordo tavolo
Acceso il camino
Aperto il libro
E bevuta
Una gollata di vino
Affannava l’alba
Rosseggiava notte
Vento da lupo
Cercava gole
D’azzanno
Un magnifico orologio
Barocco di Capodimonte
con due cavalli crinieri
Che svettano il Fato
Mi son ricordato
or ora che manca
il caffè, ohimè
non volesse il Cielo
che restassi
senza
Sia mai!
se finisce la scatola della poesia, tocca bere solo caffè