mentre la fila dei locos
attendeva
di guardare sfiorare
il cadavere santificato
io dissi detesto la riga nei pantaloni
le camicie stirate
i calzini appaiati
e anche l’odore di rose
dei miracoli
accarezzo un gattino
per quanto io non ami
i gatti giustamente
indipendenti ed anarchici
e non voglio corromperli
amo la fiducia sempre
tradita dei cani
più chiari nell’essere
zio tom
o selvaggi
o compagni dei giorni
qualcuno crede ancora
che la poesia
si scriva
sotto ispirazione
che le poesie
le scrivano
i poeti
che le carte
in cui sono raccolte
si possano poi mettere
anche nei cioccolatini
io penso che per scrivere
non ci sia mai
il momento adatto
solo la possibilità
di raccogliere
flussi
che passano
e ogni tanto
qualcuno
rilascia una bolla
un respiro
che se
sono pronto
cerco di
acchiappare
farfalla sul labbro