Italiano per stranieri (cercavano braccia, sono arrivate persone)
( cronache parziali, reticenti e pigre, da un corso di italiano per stranieri )
Ha gli occhi accomodanti, chiede scusa, come chi sapesse di essere inadatto da sempre.
Non segue, ogni tanto ti dice ok, per farti contento.
Avrà tra i venti e i trent’anni. Lo vedi sempre uscire e camminare nelle vie attorno alla scuola. Nel gruppo di sette, tra uomini e donne, lui e sua moglie sono di un’altra nazione africana, il Ghana. Gli altri cinque, della Nigeria.
Vicino a me c’è una donna dolce, sui vent’anni. Nel gruppo, è l’unica che non è mai andata a scuola neanche nel suo paese.
Per tentare di uscire dal clima di scuola che, lo vedo, genera noia e poco entusiasmo, porto le pubblicità con le foto dei cibi da comprare. Alcune domande, un po’ di interesse. (Che cos’è il pesto? E i tortellini ?)
Riprovo con altre pubblicità: sui prodotti tecnologici.
I cellulari esposti nelle foto fanno scoprire che Ens ha pagato 40 euro in più, per un cellulare che adesso offrono a 80 euro.
Ridono, lo prendono in giro, vogliono portare a casa il depliant.
Chiedono cosa vuol dire “ Marca”.
Ogni tanto qualcuno tira fuori i biscotti e li mangia, e, con un condizionamento della scuola fatta da piccoli, non si fanno tanto vedere, tenendo il pacchetto sotto il tavolo.
A me scappa da ridere, ma mi trattengo. Perché quando inizia a ridere Nette, non riesco piu a far lezione. Ride e si stuzzica con un altro del gruppo, Hul.
Questo è un po’ il leader, ha studiato fino all’università, in Nigeria. Ogni giorno porta un cappello diverso e fa domande soprattutto su dare del Lei, che lo sorprende.
Spesso nel gruppo dei sette manca qualcuno, sono rifugiati politici: dal gruppo di trenta sono rimasti loro, in Valle, e patiscono abbastanza il freddo.
L’altro giorno avevo il loro gruppo, poi quello dei curdi, poi qualche donna del Marocco e dell’India e dell’Albania, con le tre figlie di quattro anni che giocavano.
Tutti attorno ad un tavolone col libro, una matita e un foglio.
Tutti livelli diversi, e mi guardano e aspettano di sapere cosa fare. La fotocopiatrice non ha inchiostro e manca la carta.
( continua) lino di gianni 15 febbraio 2012
http://it.wikipedia.org/wiki/Ghana
N.B. Tutti i riferimenti a fatti, persone e cose reali sono opere di fantasia.
I nomi delle persone sono stati cambiati.
un interessante spaccato di mondo e molto amore per l’umanità intera: questo si evince dal racconto. O meglio, questa è la mia lettura.
mi appassionano questi tuoi diari di vita e relazioni umane, così ricchi di premura e generosi di dettagli. [cronache parziali, reticenti e pigre? non parrebbe. :)]
di fronte alla mole di emozioni che provo, essendo io in gioco come insegnante, come persona e come scrivano, ed essendo portato abbastanza per le poche parole..mi verrebbe da usarne molte, ma la mia scelta di sintesi produce questo.Grazie del commento
come mai posso rispondere solo replicando, mentre non riesco a lasciare parole nello spazio del commento?
mah!
Tutto bene, Lino? Ti stai ambientando in questo spazio nuovo?
Ti abbraccio e ti leggo come per prendere in carico emozioni aggiuntive.
grazie, amico caro.
z.
non so perche tu non possa e altri si:-)
periodo molto intenso
in questo spazio nuovo non mi ambiento, mi sembra di essere come la goccia d’acqua di Ferrarelle, che dice: C’è nessuno?
Lo posto su FB, Comitato Primo Marzo. Grazie.
grazie, Savina
Si percepisce con quanta passione tu fai questo lavoro..ci metti il cuore…^^
grazie Cica, è vero..si trattava di amore:-)
se mi posso permettere, molte sue poesie esprimono un’altra forma di amore, quello per una donna. Alcune sono vere e proprie poesie d’amore.Forse la donna che traspare in alcune foto.Io sono una nonna, ma non ho dimenticato quell’ardore sentimentale che è ispiratore di tanta lette
ratura e poetica!
grazie del commento, è vero, è importante non dimenticare gli ardori di gioventù, che hanno determinato molto di cià che siamo
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