scrutavo le stelle, cercavo pianeti, pensavo a comete che
potessero apparire
se pronto, io, a cercarne la coda.
Tenevo il mio battello pronto
alla fonda, agitato dai movimenti nella
bottiglia, invisibile agli altri.
Su tutto vegliava un pianeta, che fosse
non mi chiedevo
Altro da noi, e questo poco, bastava.
Inquieto ascoltavo il verso del gufo
dialogare con la civetta, il barbagianni
muezzin calato dai minereti
mi chiamava al contagio,
neppure mi sottraevo con affanno,
solo un volgere il capo.
E’ stato solo quando , sul segno preciso
sul segno dei dodici
variati e mutanti
lo sguardo veggente mi ha trapassato
solo allora, con sguardo a cadere
ho sentito pronunciare richieste decise.
Ho interrotto il destino.
via.
Sabato, 18 Dicembre 2004
Arrivata 🙂