Sul bordo della sedia per spiare
non visti se la pelle si assottiglia, in quel punto
se l’occhio si allontana troppo, con echi lontani
di quei mari estremi dove si va
uno per volta.
Per richiamarti il rosso delle guance
dobbiamo aprire i pomodori
conservati ad arte, con le tue mani.
Mani d’artrosi, da sarta, da cucina
non rinunciando mai a respirare
se il vento forte ti era contro.
I mal di testa
attraverso quegli spazi arati
da polvere e povertà,
pane e cipolla
d’abitudine
come il caffelatte
di nonna, a sera.
Le donne della tua generazione
si son fatte camino d’affetto
castagne bollenti
e mazzi di malva
e lavanda per avvolgere
i fiati, in un unico prato.
© Lino Di Gianni